venerdì 3 giugno 2011

Wade non basta, Dallas compie un’impresa e agguanta il pareggio


Grazie a un Dirk Nowitzki da 24 punti e 11 rimbalzi, i Dallas Mavericks vincono in rimonta una clamorosa gara 2 per 95-93 e possono tornare all’American Airlines Center sul risultato di parità.
Primi due quarti di perfetto equilibrio, con il primo tempo che si chiude 51 pari. Primo tempo dove Dallas fa girare molto bene la palla, mentre Miami mette in campo una difesa solida, con Wade (21 nella sola prima metà) e James inarrestabili.
Il secondo tempo inizia malissimo per gli ospiti, con tre palle perse consecutive. Gli Heat ne approfittano per allungare: Wade è una scheggia impazzita che va da una parte all’altra del campo, Bibby (4-7 da 3) è in serata e infilerà un paio di triple importanti. Dallas rimane a contatto e con il jumper di Terry a fine terzo quarto per il 71-75 Miami.

Nell’ultimo quarto Dallas sembra crollare impietosamente sotto i colpi degli Heat: un parziale micidiale di 13-0 finalizzato a 7 minuti dal termine da una tripla di Wade che sembra davvero uccidere la partita. Il 2-0 è cosa fatta, ora gli Heat sono padroni del proprio destino, servirebbe un miracolo ai Mavericks per riacciuffare una gara 2 di capitale importanza.
Tutto questo ricorda molto gara 4 della finale di conference, dove Dallas si era già trovata a rimontare uno svantaggio simile contro i giovani Thunder. Ed in effetti succede una cosa molto simile, con Miami che si affloscia inspiegabilmente, trovandosi incapace di gestire un vantaggio preziosissimo costruito magistralmente. Grazie alla tripla di Kidd prima e al jumper di Terry poi, i Mavericks sono già sul -4. Al gran finale ci pensa ovviamente Nowitzki: segna due canestri d’oro per il pareggio dei suoi e a poco più di 20 secondi dalla fine mette la tripla del sorpasso.
La rimonta impossibile e improbabile sembra completata, ma un Chalmers inspiegabilmente lasciato libero da Terry mette comodamente la tripla del 93-93.
Dirk non ha finito e ha ancora qualcosa da dire: il povero Bosh prova a marcarlo, il tedesco è troppo agile e lo batte facilmente con una penetrazione sul lato sinistro, depositando sempre di sinistro il canestro della vittoria e della gloria.
Una prova di forza monumentale quella fatta vedere da Dirk Nowitzki, che non solo si prende una rivincita importante ma manda un messaggio chiaro ai Miami Heat: quest’anno lui e i suoi Mavs non hanno nessuna intenzione di perdere.

Nonostante le 18 palle perse, Dallas ha portato a casa gara 2 e tutto quello che era andato male in gara 1 è stato corretto al meglio: predominio a rimbalzo (41-30) con una buona prestazione di Tyson Chandler (13+7) non pervenuto in gara 1. Marion fa registrare 20 punti con 8 rimbalzi, Stevenson è decisivo dall’arco con un 3-5, Kidd gioca con esperienza e saggezza e mette insieme 6 punti, 5 assist e 8 rimbalzi. Leggermente meglio la panchina con 23 punti, 16 di questi firmati dal solo Jason Terry.
Negli sconfitti uno stratosferico Dwyane Wade (36 punti, 5 rimbalzi, 6 assist, 3 rubate, 2 stoppate, 1 sola palla persa) non basta. LeBron James (20 punti, 8 rimbalzi, 4 assist con 5 palle perse) non è decisivo come in gara 1 e si limita a piazzare qualche schiacciata qua e la, mentre Bibby dall’arco si rivela un fattore importante.
Una sconfitta pesantissima per come è maturata, che sicuramente influirà molto sulla squadra di Spoelstra.
Tutto un altro discorso per gli uomini di Rick Carlisle, che si prendono di prepotenza l’inerzia della serie.
Infine, come aveva dichiarato il diretto interessato, il dito della mano sinistra non ha dato particolari problemi a Nowitzki, che anzi, ha deciso la partita segnando proprio con la mano sinistra.
Per gli Heat sarà importantissimo reagire in gara 3, domenica in casa dei texani. Darli per morti ora sarebbe un grosso errore, anche se indubbiamente i Mavs hanno assestato un colpo importante alla serie.
Nonostante questo vedo gli Heat ancora favoriti, con questa dura sconfitta che servirà sicuramente da lezione per Wade e compagni, che difficilmente andranno a commettere lo stesso errore di farsi rimontare in questo modo. Per farla breve, ci attende una serie lunghissima.

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