Miami contro Dallas, proprio come nel 2006. In quella finale successe l’impossibile: i Mavs vittoriosi nelle prime 2 gare in casa, persero 4 gare consecutive, consegnando ai Miami Heat di Dwyane Wade e Shaquille O’Neal (per The Diesel il quarto anello) il primo titolo NBA.
Quest’anno, a distanza di 5 anni, i due roster sono profondamente mutati: Miami ha dalla sua il trio probabilmente più forte di sempre, con Wade e Haslem unici reduci di quelle Finals, che doneranno sicuramente esperienza preziosa.
Anche Dallas è una squadra completamente diversa, ma soprattutto con esperienza: Kidd, Marion, Terry, Chandler, Stojakovic non rappresentano solo esperienza, ma anche una qualità enormemente superiore rispetto ai giocatori presenti nelle finals del 2006 (senza nulla togliere ad Howard o Diop).
Finale inaspettata per certi versi: nessuno si aspettava Dallas in finale, una squadra esperta certo, ma considerata ad inizio stagione non da titolo. Stesso discorso o quasi per Miami, che quest’estate Pat Riley ha assemblato “in fretta e furia”, con l’arrivo di Bosh e James divenuti subito i nuovi Big Three insieme a Wade: si diceva che a questa squadra occorreva almeno 1 anno di rodaggio, oppure che Spoelstra potesse non essere l’allenatore giusto per gestire questo gruppo di stelle.
Finale inaspettata per certi versi: nessuno si aspettava Dallas in finale, una squadra esperta certo, ma considerata ad inizio stagione non da titolo. Stesso discorso o quasi per Miami, che quest’estate Pat Riley ha assemblato “in fretta e furia”, con l’arrivo di Bosh e James divenuti subito i nuovi Big Three insieme a Wade: si diceva che a questa squadra occorreva almeno 1 anno di rodaggio, oppure che Spoelstra potesse non essere l’allenatore giusto per gestire questo gruppo di stelle.